Implementata la tutela del lavoro e della salute nei cantieri – Ora serve una maggiore sensibilizzazione

L’economia edile altoatesina ha reagito all’accelerazione nella diffusione del virus. Il Collegio dei Costruttori Edili, la sezione Impiantisti di Assoimprenditori, CNA-SHV ed lvh.apa Confartigianato Imprese hanno concordato con i quattro sindacati CGIL-AGB, UIL-SGK, SGB-CISL e ASGB un aumento delle misure di sicurezza e la garanzia di offerte di sicurezza ulteriore. 

La sicurezza e la tutela della salute degli operatori economici e dei collaboratori nei cantieri hanno valenza prioritaria, a maggior ragione dopo la diffusione del Covid-19. Già ad inizio 2020 le parti sociali hanno avuto modo di elaborare dei protocolli di sicurezza completi e delle indicazioni sui comportamenti da adottare: due misure utili per consentire un lavoro protetto e tutelato. Adesso la situazione epidemiologica è ulteriormente peggiorata ed è stato necessario reagire di conseguenza.

Di recente lvh.apa, CNA-SHV, il Collegio dei Costruttori Edili, la sezione Impiantisti di Assoimprenditori e le quattro sigle sindacali CGIL-AGB, UIL-SGK, SGB-CISL e ASGB hanno dunque deciso di introdurre delle misure di sicurezza ulteriori. In concreto si parla dell’opportunità per le aziende di svolgere test aggiuntivi, dell’utilizzo di stazioni di test mobili, del tracciamento dei contatti all’interno delle aziende, del rafforzamento di interventi di consulenza e sensibilizzazione attraverso gli esperti di sicurezza dell’Ente Bilaterale e di campagne di sensibilizzazione da parte di associazioni e sindacati.

Il rispetto delle misure igieniche e di sicurezza è imprescindibile per la tutela della salute sul posto di lavoro. L’interruzione immediata della catena dei contagi è possibile effettuando dei test periodici e dunque bisogna investire su questa misura. L’esempio di un’impresa edile altoatesina ha peraltro dimostrato come il rischio di contagio sul posto di lavoro sia limitato. La ditta ha recentemente fatto testare tutti i suoi dipendenti e tutti i lavoratori di altre aziende che operano nel cantiere (per un totale di 250 persone), non riscontrando alcun tampone positivo. La ragione si può spiegare in modo chiaro. Nei cantieri una gran parte dei lavori che caratterizzano il settore delle costruzioni si svolge all'aperto e molto spesso con distanze superiori ai tre metri. Di conseguenza, il rischio di infettarsi è molto basso.

Le parti sociali puntano parimenti su una maggiore sensibilizzazione in merito al rispetto dei protocolli di sicurezza. La volontà a tal proposito è quella di avviare delle campagne ad hoc. Tra le proposte più attuali si segnala l’impiego di stazioni di test mobili, chiamate a viaggiare lungo il territorio provinciale ed a visitare i cantieri. Oltre a favorire il rispetto delle regole, la volontà è anche quella di mettere a disposizione dei test volontari in loco, favorendo al contempo una sensibilizzazione sulla tematica.

Le parti sociali sono consapevoli della propria responsabilità e vogliono garantire anche in futuro il proprio contributo per un lavoro più sicuro. La regolare prosecuzione dell’attività economica nel settore edile è del resto nell’interesse delle aziende, ma anche dei collaboratori.